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È un aereo? È un uccello? No, è la Morte Nera!

E’ domenica sera, esco dal cinema che fa un freddo becco, e mentre il naso mi si congela e mi stringo intirizzito nel giaccone, alzo lo sguardo al cielo notturno.
Ma invece di una porzione di cielo, fra i tetti delle vie del centro vedo un campo stellato di lucine intermittenti che fa da sfondo a un’invasione di Death Star bianche e gialle.
E capisco che sta per uscire il nuovo film di Star Wars.
Poi guardo meglio e mi rendo conto che la citazione è solo involontaria: a queste sfere qui manca il cratere del superlaser, dunque sono solo delle enormi palle colorate fatte di lucine bianche e gialle.
E capisco che sta per arrivare di nuovo Natale. Succederà dieci giorni dopo l’uscita del nuovo film di Star Wars, giorno più giorno meno.

D’un tratto, per associazione di idee, mi viene in mente una cosa che ho letto poche settimane fa: una cosa che riguarda proprio l’arrivo del Natale, e l’ha scritta Leo Ortolani, sul suo blog.

Ora, per chi conosce Leo Ortolani non c’è bisogno di aggiungere altro, e le prossime righe serviranno solo da ripasso. Per chi invece non lo conosce, si sappia che Leo Ortolani è un noto autore di fumetti, per l’esattezza un autore completo.
Un aggettivo, completo, che si è soliti attribuire a quell’alimento che offra un apporto equilibrato di proteine, vitamine, carboidrati, acqua e sali minerali; ovvero contenga tutti i nutrienti fondamentali per la salute dell’organismo umano.
Ebbene, dal punto di vista nutrizionale, Ortolani offre un apporto equilibrato di umorismo, inventiva, sensibilità, allegria fanciullesca e talento narrativo; ovvero contiene tutti i nutrienti fondamentali per la salute dell’animo umano.
Ma non basta. In qualità di fumettista crea i personaggi e le loro storie, stende le sceneggiature, realizza i disegni, li inchiostra, scrive le battute dei dialoghi nei baloon. Insomma, fa tutto da sé. Tranne i colori delle copertine, di cui si occupa suo fratello Lorenzo, in arte Larry, giusto per restare in famiglia.
Insomma, se non è un autore completo lui, non so chi altri mai potrebbe essere definito tale.

Anche Leo Ortolani, come dicevo, tiene un blog, proprio qui su WordPress.
Solo che non lo aggiorna da un po’ (*). Da circa un anno, per l’esattezza.
A un certo punto, dopo che sul suo blog c’eravamo solo più io e le balle di fieno rotolanti¹ (com’ebbe a dire un amico quando anch’io ero assente dal mio, di blog, da molto tempo), preso da nostalgia, ho cominciato a rileggerlo all’indietro, il blog di Ortolani, risalendo la corrente del tempo come un blogger salmonato.

Così facendo, sono ritornato ai post del periodo in cui avevo iniziato a seguirlo, il blog, che come autore di fumetti lo seguivo già da un po’, dopodiché tutti gli articoli che incontravo da lì in poi era come se fossero nuovi, perché non li avevo ancora letti.
E stavolta li ho letti, per l’appunto, in ordine cronologico inverso, così che spesso mi capitava di leggere dopo cose che annunciavano altre cose di cui avevo già letto prima, e nonostante ne venisse fuori un percorso po’ bizzarro è stato comunque un viaggio bello e interessante. Ho avuto modo di scoprire dettagli della vita e del lavoro di Leo che non conoscevo ancora, e un paio di piccole coincidenze di quelle che, pur nella loro marginalità, suscitano un intimo quanto ingiustificato compiacimento; tipo che abbiamo iniziato a bloggare entrambi nel 2012 e che entrambi abbiam fatto il militare esattamente vent’anni prima di allora, anche se in luoghi e specialità diverse, io scritturale di ufficio leva, lui aviere, come mio nonno.

Infine, ritorniamo dunque a noi, cioè allo spunto iniziale di questo post.
Fra i tanti articoli simpatici e divertenti che ho letto durante il mio percorso a ritroso, me n’ero annotato uno, di tenore natalizio, che vado senza ulteriore indugio a riproporvi. Si tratta di un pezzo di cinque anni fa, ma – come direbbe Leo – trovo che abbia ancora l’odore di tappetini nuovi.
Eccolo, dunque, e buona lettura!

https://leortola.wordpress.com/2012/12/11/il-giorno-delladdobbarello/

(*) Nel frattempo, dopo un anno di silenzio, come per magia sul blog di Ortolani è comparso un nuovo post. Anche questo è Natale!


¹ Espressione che non sarà la più coerente dal punto di vista lessicale, ma è felicemente intuitiva nel richiamare l’immagine di quei cespugli di sterpaglie secche rotolanti al fischio del vento, lungo le vie polverose e deserte di una città fantasma, che si osservano nei film western.