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Michela, the winner, a casa propria insieme a Michele Bravi, the singer

Da un po’ di tempo tutto ciò che scrivo riguarda in qualche modo la musica. Dev’essere la primavera che si avvicina, nonostante proprio ora fuori dalle mie finestre stia nevicando come se fosse Natale.
Pochi giorni fa vi avevo raccontato una storia “musicale” a lieto fine, della mia giovane amica Michela e di un sogno inseguito con tenacia e bravura, tanto che… si è realizzato!
(Se per caso vi siete persi il post vi consiglio di leggerlo ora, che sennò poi andando avanti non tutto vi sarà chiaro. Fatto? Bene!)

Oggi, come promesso, maggiori dettagli ed emozioni ce li facciamo raccontare direttamente da Michela, che mi ha rilasciato quella che a tutti gli effetti è la mia prima intervista. E di ciò naturalmente la ringrazio.
Eccola qui.

Buongiorno Michela!
La prima domanda è d’obbligo: cosa significa bere del limone e rompersi un uovo in testa?

Il fatto di bere del limone, rompersi un uovo in testa e adorare la Signora Longari (il suo cane) è un rituale che bisogna fare per essere una “vera aguzza”, ovvero una fan di Michele 🙂
Lo spiega lui nel video in collaborazione con Muriel, un’altra youtuber, che ti linko qua (minuto 6:46).

Parliamo innanzitutto del video, e di come ti è nata l’idea di realizzarlo. Una decisione d’impulso, o maturata pensandoci un po’ su? Oppure ti ha convinto qualche amico/a?

Quando Michele annunciò questo contest, in cuor mio sapevo di avere pochissime possibilità di vincita. Non sono una persona che crede molto in se stessa, per questo motivo non ero per niente convinta di partecipare, sapendo che la delusione in caso non avessi vinto sarebbe stata enorme e io ci tenevo davvero tanto a rivederlo.

Dopo il suo annuncio subito mi scrisse Clara, in arte Claji, che mi spinse a partecipare, incoraggiandomi e sostenendomi sempre.

La “sceneggiatura” è venuta spontanea o ha richiesto molte prove e/o ripensamenti?

Scrissi un copione con le varie scene e battute che intendevo registrare, per cui avevo le idee abbastanza chiare.

Qual è stata la prima reazione dei tuoi familiari nei confronti della tua idea? Scetticismo, adesione entusiastica, li hai obbligati a partecipare minacciando ritorsioni 😉 o che?

I miei familiari mi hanno sempre sostenuto, sia per questo concorso che per tutti gli altri alla quale ho partecipato, sempre di questo tipo. Quando ho raccontato loro di volerli coinvolgere in tutte le scene del video erano un po’ spaventati, ma è comprensibile.

Qualcuno di loro ti ha fornito idee o spunti interessanti?

Vedendo che avevo già le idee chiare su cosa volevo fare e come volevo che uscisse il tutto, non mi hanno dato grandi spunti, ma va bene così!

Quanto è stato facile/difficile realizzare le riprese?

Era la prima volta che registravo ed editavo un video in questo modo, quindi sono partita col guardarmi tutorial e documentarmi per migliorare sempre di più le mie riprese. Con l’aiuto di Claji sono riuscita a girare delle scene decenti e alla fine sono rimasta soddisfatta del lavoro che n’è uscito fuori.

Il lavoro di post-produzione (taglio, montaggio, aggiunta della voce narrante, ecc.) ha richiesto molto tempo?

Ho finito di registrare le scene la domenica mattina e ho dedicato l’intero pomeriggio della domenica a editare il filmato. Ho avuto diverse difficoltà soprattutto a rispettare i parametri che stabiliva il concorso, come la durata del video, il formato ecc.

In termini di regia, dalla scelta delle sequenze a quello delle inquadrature, hai qualche esperienza o studio pregresso in materia, oppure sei stata consigliata da qualcuno che ne ha? 

Come ho detto prima, è stata la mia prima esperienza in questo campo, e grazie ad essa ho scoperto in me delle qualità ed è nato un interesse specifico.

Quanto sei rimasta soddisfatta del tuo lavoro, una volta concluso?

Dico la verità: ero parecchio scoraggiata. Sono arrivata la domenica sera esausta e arrabbiata perché avevo paura di non riuscire ad inviare il video in tempo e quindi partecipare al contest, inoltre non ero riuscita a modificare alcune scene come realmente immaginavo e ormai avevo perso tutte le speranze. Sono arrivata a voler buttare via tutto il lavoro fatto, ma grazie a diverse persone che alla mezzanotte di domenica erano sveglie contro il loro volere, per evitare che io eliminassi il risultato raggiunto, ho ripreso un po’ della speranza che avevo e ho inviato il tutto. “O la va, o la spacca!”

Eri ragionevolmente fiduciosa di avere fatto un buon lavoro, e dunque nutrivi aspettative di un qualche riconoscimento, o eri già contenta di aver partecipato?

Ero consapevole di avere pochissime speranze di vincere ed ero stra convinta di non riuscire ad avere Michele a casa mia.

Avresti mai pensato, sinceramente, non diciamo di vincere ma di venire selezionata fra i finalisti per la trasmissione?

Assolutamente no, quando ho ricevuto la chiamata ero convinta che ci fosse stato un errore.

Qual è la prima cosa che hai pensato quando hai saputo che eri in finale?

“NON E’ POSSIBILE” ecco a cosa ho pensato. Non ci credevo nemmeno io!
Il mio pensiero però è subito andato a Claji, che sapevo quanto avrebbe sclerato a quella notizia.

Quando l’hai saputo? Immagino che la troupe abbia telefonato per avvisarvi, prima di presentarsi a casa vostra.

L’ho saputo lunedì 16 novembre, il giorno stesso della chiusura del contest, ovvero 3 giorni prima che la troupe si presentasse da me.

Prova a descrivere le tue emozioni nel momento in cui hai aperto la porta e ti sei trovata di fronte a Michele Bravi 🙂

Dopo il 5 dicembre [giorno di messa in onda della trasmissione, NdR], ovvero dopo che tutti erano a conoscenza del fatto che avevo avuto Michele Bravi in casa, ho ricevuto milioni di messaggi su Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat dove TUTTI mi ponevano questa domanda: “cosa hai provato quando hai aperto la porta di casa e te lo sei ritrovato davanti?”
Io ancora non ho trovato risposta. Non so trovare le parole per esprimere cosa stavo provando, non so come fare capire alle persone quanto desideravo vederlo ancora e passare un po’ di tempo con lui, solo io e lui. E’ stata un’emozione realmente indescrivibile, siccome io ero la prima a non crederci, siccome io ero convinta di perdere.

Attraverso lo schermo della televisione non so quanto si noti, ma nel momento in cui ho aperto la porta e me lo sono visto davanti, sono stata in silenzio. Non ho detto nulla, lo guardavo e basta. Dopo qualche tempo che a me pareva interminabile, lui iniziò a parlarmi e mi ricordo cosa disse: “Ho sbagliato casa?” Lo avrà pensato davvero, siccome io lo fissavo imbambolata e in silenzio. E dopo: “Ma almeno un abbraccio me lo dai?” E in quel momento, non so come, di colpo realizzai che realmente ce l’avevo fatta, che realmente lui era li per me, solo per me!
Quel ragazzo ha la capacità di regalarmi emozioni mai provate prima e non smetterò mai di ringraziarlo per questo.

Durante il prosieguo mi sei sembrata molto naturale, molto a tuo agio. Era davvero così?

Michele riesce a metterti a tuo completo agio, a farti sembrare amico suo, anche se realmente siete completi sconosciuti. C’eravamo già incontrati altre volte prima e ho sempre provato quella sensazione. Dopo un po’ che era in casa mia, dopo aver parlato ed esserci riavuti dalla sorpresa, ri-iniziammo le riprese in completa naturalezza.

Che differenze cogli nel vissuto delle precedenti occasioni in cui vi eravate incontrati, rispetto a quest’ultima?

Sicuramente ho avuto l’occasione di “conoscerlo” un po’ meglio, di vedere come si comporta dietro e davanti alle telecamere, di come si atteggia nella vita reale rispetto alle volte in cui l’ho incontrato per pochi minuti.

Michele è davvero così spontaneo e alla mano come è apparso in trasmissione?

Michele è quella persona che non si rende conto del successo che sta avendo, non si rende conto di essere seguito da migliaia di fans, non si rende conto di essere così importante per così tante persone. Si reputa una persona come tutte le altre, è molto umile e con i piedi per terra.
Lui è realmente così, come noi fan lo “conosciamo” attraverso video, tweet, post e canzoni.

E’ solo una mia impressione, o era un po’ emozionato anche lui? Se sì, secondo te perché?

Era emozionato, si! Credo per lo stesso motivo che ho spiegato nella risposta precedente, ovvero è un ragazzo molto umile e probabilmente vedendo me e tutte le altre persone intorno a noi emozionarsi per la sua musica o le sue parole, gli ha fatto capire quanto sia apprezzato, ed è una cosa bellissima sentirsi fieri delle proprie scelte ed è bellissimo riuscire a trasmettere emozioni ad altre persone e lui ci riesce benissimo!

Domandona: cosa rappresenta per te Michele? 

Questa è davvero una domandona. Michele è un punto di riferimento. Michele è una forza della natura, Michele è riuscito a rialzarsi dopo un brutto periodo della sua vita in cui per un modo o per un altro ha visto la sua carriera musicale finita, Michele ha ripreso in mano la sua vita ed ha lottato per ottenere quello che piano piano, giorno per giorno sta riuscendo ad avere e io sono così fiera di lui! Sono fiera del percorso e delle scelte che ha fatto e tengo davvero a dire che ci sono sempre stata e so che lui n’è consapevole e questo mi rende davvero felice. Michele è molto più di quanto tutti si immaginino e io sono felice di sostenerlo ed essere al suo fianco da sempre.

Non sapevo che facessi musica a tua volta. Ce ne parli?

La musica per me è un qualcosa che non so spiegare a parole. Quando sono triste ascolto musica, canto suono. Quando sono felice, arrabbiata, nervosa… faccio lo stesso. La musica è un qualcosa che c’è sempre, un qualcosa della quale mi fido completamente ed è la mia più grande passione.

Quali comportamenti/reazioni/impressioni di quella giornata, da parte dei tuoi familiari, ti hanno colpito in modo particolare?

Probabilmente se Papà leggerà quest’intervista, negherà tutto ciò che sto per raccontare. La reazione che più mi ha colpito, a parte la felicità dipinta sul viso di tutti, sono state le lacrime di mio papà che si mostra sempre come una persona molto forte e per niente debole, una persona che molto difficilmente riesce a farsi trasportare dalle emozioni, e vederlo piangere di commozione, di felicità, mi ha fatto capire quanto lui tenga a me e alla mia felicità.

Come ti sei sentita subito dopo che è finito tutto e Michele è andato via con la troupe?

Dopo aver salutato Michele, mi sono chiusa in una stanza, senza nessuno. Mentre la troupe registrava la parte finale dei saluti io sono scoppiata in lacrime, forse per lo stress accumulato in quei giorni di attesa e per tutto il groviglio di emozioni che avevo provato quel giorno, è stato un pianto di sfogo totale, che mi ha fatto sentire meglio. Avevo solo voglia di urlare a tutti che si, io ce l’avevo fatta, che avevo passato un’intera giornata con lui e che mi sentivo davvero piena, davvero felice.

E il giorno dopo?

Il giorno dopo mi svegliai come se tutto fosse stato un sogno, ma lo schermo del mio cellulare che rappresentava una foto di Michele a casa mia, mi riportò alla realtà. Andai a scuola consapevole che avrei dovuto raccontare tutto nei minimi dettagli alla mia classe (che era a conoscenza di tutto) e quando varcai la soglia dell’ingresso del mio Istituto venni assalita da Alessia, Silvia, Aurora e Alessia che mi fecero scoppiare in lacrime come una bambina.
Le 6 ore successive di lezione le passai a raccontare tutto ciò che era stata quella giornata, rivivendo quasi le stesse emozioni del giorno prima.

Cosa ti ha dato questa esperienza?

Sicuramente dopo questa esperienza so che devo fidarmi un po’ di più delle mie capacità e che non devo mai mettere uno stop ai miei sogni.

A questo punto, per chiudere ci starebbe bene il video di una canzone di Michele: me ne suggerisci una tu?

Chiuderei con Sweet Suicide, l’ultimo singolo estratto dal suo album 🙂

Perfetto. E dunque, ancora complimenti e un grazie a Michela per la disponibilità, e un risentirci a presto lasciandovi sulle note di Sweet Suicide, dall’album I Hate Music di Michele Bravi. Cheers!